martedì 23 gennaio 2018

Yesterbike Informa Flash



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INVENDUTA, PER ORA, LA MERCEDES 770K APPARTENUTA AD ADOLF HITLER. IL PROPRIETARIO HA RIFIUTATO UN'OFFERTA DI 7 MILIONI DI EURO 

Al momento è rimasta invenduta la Mercedes 770K Glosser Open Tourer appartenuta ad Adolf Hitler e messa all'asta nei giorni scorsi da Worldwide Auctioners a Scottsdale in Arizona. Il suo proprietario, un facoltoso collezionista russo, ha rifiutato un'offerta di ben 7 milioni di euro, ma è probabile che la trattativa con il potenziale acquirente prosegua in forma privata. Un pezzo da collezione importantissimo oltre che unico essendo la vettura simbolo del nazismo ed è proprio per questo che venne denominata l'auto maledetta. Dopo aver girovagato per tutto il mondo, il collezionista russo l'acquistò nel 2009 pagandola 5 milioni di euro. Conservata alla perfezione, nel mondo ci sono solo dieci esemplari di questa storica ammiraglia su cui (nella seconda foto) è salito anche Benito Mussolini, ma quella appartenuta ad Hitler è la migliore fra tutte le dieci esistenti.

Con questo modello dal lusso sfrenato la casa tedesca volle lanciare la sfida a marchi come Hispano Suiza e Rolls Royce. Presentata nel 1930, è lunga 6 metri e larga 2, un bestione spinto da un potente 8 cilindri di ben 7700 cc da 230 cv. Per adeguare la vettura all'enorme peso, che con la superblindatura eseguita per Hitler era di circa 5 tonnellate, il motore venne potenziato con due compressori volumetrici con i quali raggiunse la potenza di ben 400 cavalli che le consentiva di sfiorare i 180 kmh di velocità massima. La sua blindatura, che richiese 11 mesi di lavoro, consiste in con una corazza sui lati, sul pianale e un pannello corazzato dietro i sedili posteriori che si sollevava istantaneamente in caso di pericolo. Un esemplare unico che la Mercedes realizzò nel 1939 proprio per il dittatore tedesco. Per spegnere le polemiche sulla vendita di quest'auto che qualcuno voleva fosse distrutta (ma sarebbe stato un vero sacrilegio) la casa d'aste statunitense aveva deciso di devolvere il 10 per cento del ricavato in beneficenza. 


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