lunedì 8 aprile 2013

I limiti di velocità vengono utilizzati solo per spennare i cittadini


Pubblichiamo la lettera di Pierluigi Turani che critica le nuove misure adottate dalla Provincia di Bergamo per garantire la sicurezza sulle strade orobiche: limiti di velocità molto bassi necessari per prevenire danni causati dalle buche nell’asfalto. Secondo il lettore di Bergamonews si tratta di un metodo per scucire soldi ai cittadini.
Spett. Direttore,
le strade e le super strade della provincia hanno da tempo limiti di velocità al di fuori dei canoni stabiliti dalla legge (50 km/h strade urbane, 90 km/h strade extraurbane, 110 km/h strade extra urbane a due corsie per senso di marcia, 130 km/h autostrade), infatti sono stati piazzati a velocità molto più basse su qualunque strada, all’evidente scopo di favorirne l’infrazione e le relative multe con cui rimpinguare i bilanci, ma oggi la ridicola, per non piangere, questione dell’asse interurbano è la classica goccia che fa traboccare il classico vaso. Infatti oltre il limite di 70 km/h praticamente su tutto il percorso, oggi la provincia lo ha abbassato a 50 km/h con la scusa della strada dissestata, che nessuno si degna di riparare. In aggiunta la provincia ha piazzato degli autovelox che solo oggi hanno regalato 79 multe da incassare all’ente. Ricordo che rifilare più di 500 € di multa, togliendo i punti alla patente a persone che lavorano per vivere e produrre il famoso PIL, non significa stare dalla parte dei cittadini, ma il contrario. Il limite di velocità su strade a 2 corsie per senso di marcia dovrebbe essere 110 km/h, quindi 115 km/h …
Ci hanno raccontato che la causa delle mancate riparazioni dell’asse interurbano è l’Anas, romana, che non interviene. Ma, allora perché il presidente della provincia, rappresentante dei cittadini Bergamaschi non ne denuncia alla magistratura il mancato operato, come omissione d’atti di ufficio o una richiesta danni a nome di tutti i Bergamaschi, che pagando le sempre più alte tasse dovrebbero avere in cambio i servizi, per esempio? Ci hanno raccontato che non hanno denaro per riparare questa come le altre strade disastrate della provincia, ma allora perché hanno speso migliaio di euro in cartelli, segnalatori di velocità, autovelox,ecc. per l’asse interurbano? Probabilmente perché è più remunerativo incassare le multe che riparare le strade!
Teniamo conto che quella strada costruita da pochi anni, evidentemente utilizzando parti anatomiche più basse del cervello e che doveva nascere per i mondiali di calcio del 1990, serve per togliere rapidamente il traffico a paesi e città da Trescore B. a Mapello se non percorsa a velocità di 110 km/h (2 corsie per senso di marcia, strada extraurbana il resto), essendo comunque più lunga, diventa inutile a 50 km/h. Certo che in questo modo le velocità commerciali del trasporto sono medioevali, rendendo vani gli sforzi delle aziende che cercano di restare competitive con la tecnologia e gli investimenti all’interno dei capannoni, ma appena escono trasportano i loro prodotti come quando si usavano i carri a cavallo. Ovviamente non solo l’asse interurbano, come già detto, ha limiti di velocità ridicoli. Basta guardare il 70 km/h del tratto a 4 corsie della Dalmine – Villa d’Almè o il 70 km/h ed il 50 km/h delle provinciali delle valli Seriana e Brembana o la nuova strada da Seriate a Grumello o le tante strade della pianura. C’è solo l’imbarazzo della scelta. La notizia di ieri del limite portato addirittura a 30 km/h sulla strada Francesca fa comprendere l’intento vessatorio, poco lungimirante e di cassa della provincia di Bergamo e degli enti interessati, alla faccia dell’interesse verso i cittadini bergamaschi quali loro rappresentanti. Per altro il cds viene utilizzato proprio per far cassa, e viene applicato solo per gli articoli che danno alle varie forze dell’ordine la possibilità di multare (divieti di sorpasso, linee continue, divieti di sosta, ztl con telecamere, ecc., mentre degli articoli che riguardano davvero la sicurezza non se ne occupano, se non sono abbastanza remunerati dalle multe. Trovo almeno strano che le varie associazioni di consumatori, così come l’Aci, non abbiano trovato nulla da ridire sui comportamenti della Provincia di Bergamo come degli altri enti interessati. Ci sono forse cittadini più o meno meritevoli del loro interesse, o il diritto di muoversi oggi non esiste più? Grato dell’accoglienza cordialmente saluto.

Bergamo, Pierluigi Turani

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