sabato 31 marzo 2018

Yesterbike Reportage - La splendida love story di Freddie e Alexandra



Il Moto Club Yesterbike vi fa tanti auguri per le festività pasquali. E quest'anno lo fa donando a tutti gli amici che ci seguono un uovo virtuale con una bella sorpresa: un'intervista esclusiva dai contenuti totalmente inediti. Buona lettura e... Buona Pasqua

 

"LA MIA SPLENDIDA LOVE STORY CON FAST-FREDDIE"

Parla Alexandra Catti, la compagna dell'asso statunitense: "Stiamo insieme dal 2013, viviamo stabilmente a Londra e l' inverno lo passiamo in Louisiana. Incontrai Freddie organizzando un evento. Prima di allora, per me, moto e piloti erano tutti sconosciuti. L'unico che conoscevo, ma vagamente e solo di nome, era Giacomo Agostini"



Freddie Spencer, 56 anni, con la compagna Alexandra Catti di 38, originaria di Locarno nel Canton Ticino

La compagna di Freddie Spencer si racconta in un'intervista fatta a Motodays

Non sono innamorati, sono innamoratissimi. Inseparabili Freddie e Alexandra: sempre uno accanto all'altro. Quando parla lui, lei lo guarda con gli occhi che le brillano. E altrettanto fa lui. Non si allontanano mai, nemmeno con lo sguardo con cui si lanciano ripetutamente occhiate che sprizzano amore. Di Freddie, anzi di fast-Freddie sappiamo tutto; per gli over 40 del resto è una leggenda. Lo abbiamo incontrato a Motodays di cui è stato l'osannato testimonial, ma vedendolo così preso dalla sua compagna, abbiamo voluto parlare anche con lei, scoprendo quella che è non la seconda, ma la terza vita dell'asso della Louisiana, che in passato era già stato sposato ed ha pure due figli grandi.

Alexandra Catti è originaria della Svizzera, precisamente di Locarno, Canton Ticino. Ha 38 anni portati splendidamente: gliene dai dieci di meno. Davvero una gran bella donna con un aspetto da ragazza, ma quello che colpisce in lei è la spiccata intelligenza che emana da ogni parola che pronuncia nel suo italiano perfetto. E racconta: "Sono nata in Svizzera nel 1980, ma dai primi anni '90 mi sono trasferita a Parigi. Poi ho vissuto anche in Italia, infatti mi sono laureata in Scienze della comunicazione a Firenze. Il mio lavoro è quello di organizzare manifestazioni ed eventi, prevalentemente storici e culturali. Nel 2013 mi venne chiesto di organizzare una rievocazione storica motociclistica in Normandia e fu proprio grazie a quell'evento che conobbi Freddie. Di moto sapevo a malapena che avevano due ruote; quanto ai piloti conoscevo solo Giacomo Agostini, ma soltanto di nome. Così, per allestire quella manifestazione, chiesi aiuto a un mio caro amico che erano un grande appassionato di moto. Mi suggerì una rosa di nomi da invitare, li contattammo uno ad uno e all'evento parteciparono tra gli altri Agostini, Marco Lucchinelli e... Freddie".

Negli anni del suo splendore era perennemente blindato, impenetrabile. Ora è un altro uomo

  
Quando Spencer arrivò in Europa la sua fama lo aveva preceduto prima che lui stesso avesse attraversato l'oceano. Fama giustificatissima: le sue prestazioni, infatti, portarono subito scompiglio nel mondo veloce, che non gradiva affatto l'arrivo di questo ragazzino irriverente e implacabile. Dopo un paio di apparizioni occasionali, la prima nell'80 con una Yamaha, poi nell' '81 con la NR oval piston. La Honda lo inserì nello squadrone nel 1982, insieme a Lucchinelli, neo campione del mondo e al giapponese Katayama, ex iridato della 350. Tutti e tre in sella a una moto, la NS tre cilindri, progettata e costruita in fretta e furia per riscattare due anni di cocenti delusioni rimediate dalla futuristica ma fragilissima quattro tempi. Nell'82 "Alfredino" come lo chiamava Lucchinelli, si presentò subito vincendo tre Gran Premi, quindi nel 1983, (nella foto in azione a Monza, notare gli occhi chiusi) non risparmiò nessuno: le suonò a tutti di santa ragione. Compresi campioni consacrati quali Roberts, Uncini, Sheene e Lucchinelli. Non aveva ancora compiuto 23 anni, e fino ad allora era stato il più giovane pilota ad aver conquistato il titolo della classe regina, un primato poi abbattuto prima da Criville, poi da Marquez. Nel circus allora regnava sovrana la goliardia. Lui invece non faceva vita di paddock, era sempre serioso, e perennemente rinchiuso nel suo enorme e lussuosissimo motor home, che i giornalisti italiani chiamavano la "morte nera". Era sempre lì dentro, usciva a solo per salire in moto. Era inavvicinabile. E così lo fu in tutti gli anni del suo splendore. Compreso quando nell'85 raggiunse l'apoteosi spiccando la storica doppietta 250-500. Ora invece è un altro uomo, sempre disponibile, sempre sorridente. Una trasformazione radicale. E sicuramente una parte del merito ce l'ha Alexandra, questa donna-ragazza simpaticissima, che parla tanto e ti invoglia a parlare. Proprio l'esatto opposto di Freddie quand'era campione.

Oltre al grande amore Freddie ha trovato anche una validissima PR

"Mia madre - aggiunge Alexandra - è francese e io già vivevo in Francia da tempo. Freddie poi aveva pure una scuola di pilotaggio, insomma da quando ci siamo conosciuti abbiamo iniziato a frequentarci e poi a convivere, prima a Parigi poi ci siamo trasferiti a Londra perché è una residenza comoda per tutti. Freddie del resto è un testimonial Honda e gira spesso l'Europa per le presentazioni di nuovi modelli di moto e per le rievocazioni storiche dai cui organizzatori è molto conteso. In Italia sicuramente torneremo a maggio per partecipare all'Asi Moto Show in programma a Varano dall'11 al 13. E se non avrò miei impegni professionali concomitanti, sicuramente sarò con lui".

 Freddie Spencer indossa la felpa Yesterbike

Freddie però ha le sue radici negli Stati Uniti. "Nei mesi invernali, quando lui è meno indaffarato - riprende Alexandra - ci trasferiamo in Louisiana, di solito da novembre a febbraio, anche perché lui là ha i due figli. Con loro ho uno splendido rapporto. C'è Jordi il maggiore, che ha 20 anni e studia per diventare avvocato, mentre Connor ne ha 17. Il piccolo è uno sportivo puro ed è una grande promessa dell'atletica. Infatti fa parte della Nazionale per le Preolimpiadi ed si cimenta sia nel salto in alto che nella corsa a ostacoli. I ragazzi vivono con la mamma, ma tra noi non ci sono problemi: la nostra è una splendida famiglia e siamo tutti molto uniti. Se un giorno mi sposerò con Freddie? Non lo so, non ne abbiamo parlato, ma comunque anche così stiamo benissimo".

"Fast-Freddie" ha finito di firmare autografi e di concedersi al pubblico per le foto e i selfie. Non dice di no a nessuno. I suoi tifosi lo abbracciano e lui abbraccia tutti donando loro il suo sorriso e il pollice alzato. Quanta differenza con lo Spencer all'apice della carriera... Eccolo: si riavvicina al tavolo nel quale è seduta Alexandra che sta conversando con noi. La guarda con gli occhi che gli brillano, lei ricambia con gli interessi. Sembra si siano innamorati il giorno prima e non cinque anni fa. Si dice che dietro un grande uomo ci sia sempre una gran donna. Lei sicuramente lo è, nonostante il suo aspetto sia più quello di una ragazza che di una donna che ormai ha già soffiato sulle 38 candeline.


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